Vivere sul Grande Fiume: un'esistenza galleggiante, tra barche che diventano case e il lento scorrere del fiume, dove ogni giorno è un rito di accoglienza e armonia.
Ogni loro ruga, così come ogni crepa delle loro case, racconta con delicatezza una moltitudine di solitudini, di vite attese e disattese, rievocando un eros per alcuni deviato, ma in fondo disperatamente vitale.
Quella impalpabile sensazione di mancanza che ho scoperto avere nella mia vita di occidentale si è originata e risolta lì, nel villaggio Masai di Rombo Manyatta.
La nostalgia permea l’energia del visto, facendo del non visto il protagonista della storia. Siamo sul Riverside di Nong Khai, vestito a festa ma vuoto.
La High Line è un parco urbano costruito sui resti di una ferrovia sopraelevata, in grado di farti attraversare il West Side di Manhattan a 9 metri d'altezza.
Queste fotografie sono frammenti di un viaggio intimo e personale e rappresentano la visione dell’autore di fronte alle ambiguità e ai contrasti del continente latinoamericano.
La giungla nel nord della Thailandia, nei pressi delle montagne del Doi Mod, è molto fitta e difficile da attraversare. Questo è il luogo sacro dei Lahu.
Vivere sul Grande Fiume: un'esistenza galleggiante, tra barche che diventano case e il lento scorrere del fiume, dove ogni giorno è un rito di accoglienza e armonia.