DooG | Staff

Un passato non troppo lontano

Per portare a casa un buon lavoro è fondamentale conoscere il territorio in cui andiamo a operare. Qui un po' di storia della Cambogia.
©Gabriele Orlini, 2019

Questo articolo è disponibile anche in: English

Digitando sulla tastiera la parola Cambogia, appaiono sullo schermo diverse immagini. Sono soprattutto templi che si riflettono su suggestivi specchi d’acqua o inglobati in gigantesche radici d’albero, placide statue di Buddha adagiate su una natura rigogliosa, geometrie di risaie, monaci vestiti di arancione, piroghe, qualche elefante
Sono queste le prime informazioni che internet ci restituisce su questo paese. Ma qual è la storia della Cambogia?

Un po’ di storia: dal Regno di Cambogia all’indipendenza

Il Regno di Cambogia è uno stato nel sud-est asiatico, stretto tra Thailandia, Laos, Vietnam e il golfo del Siam. I templi qui sono molto importanti tanto che uno di questi, il più famoso, è raffigurato nel centro della bandiera cambogiana.
Si tratta dell’Angkor Wat (in lingua khmer Tempio della città), un complesso creato sotto l’Impero Khmer, la cui costruzione durò 40 anni. Originariamente pensato come tempio Indù fu gradualmente trasformato in tempio Buddista verso la fine del XXII secolo.
È il simbolo del passato imperiale della Cambogia, la cui grandezza ancora oggi è impressa nella pietra, tanto che Angkor Wat è tutt’ora il più grande edificio religioso al mondo.

Ma la storia di questo paese, che ricordiamo essere una monarchia costituzionale dal 1993, è stata spesso travagliata, soprattutto negli anni recenti.
Dopo la caduta dell’Impero Khmer, nella prima metà del XV secolo, la regione subì progressivamente l’invasione e la razzia da parte dei Thai. Nei quattro secoli a seguire ci fu uno spopolamento e un declino quasi totale, soprattutto a causa della volontà del Vietnam di colonizzare alcuni dei territori più ricchi del paese.
Poco dopo la metà del 1800, la Cambogia divenne un protettorato francese fino a ottenerne l’indipendenza nel 1953. Molti segni di questo passato coloniale si trovano ancora nella cittadina di Kompong Chan, dove oggi vive la più grande comunità mussulmana del paese.

In tempi più recenti

Dopo l’indipendenza, il paese precipitò in un periodo di grande instabilità politica e venne anche coinvolto nel conflitto vietnamita tanto da subire, per anni, massicci bombardamenti da parte degli Stati Uniti.
Nel 1975 le forze comuniste fecero un colpo di stato. Guidati da Saloth Sar, meglio conosciuto come Pol Pot, i Khmer rossi iniziarono un processo di epurazione del popolo cambogiano che si trasformò, presto, in uno dei peggiori genocidi della storia dell’umanità. E questo, per la folle volontà di ricreare da zero una nuova Cambogia, senza capitalismo, letteralmente senza classe borghese, ripartendo dalle campagne.

Sul finire del 1978, il governo di Hanoi mise fine al regime di Pol Pot. Seguirono altri anni di instabilità politica fino al 1993 quando, sotto il controllo dell’ONU, ci furono le elezioni che portarono il paese ad avere una nuova Costitutzione e a diventare una monarchia parlamentare.

LETTURE PER APPROFONDIRE

VIDEO PER APPROFONDIRE

Testo originale in Italiano - Traduzione interna
Cambogia
Cambogia
DooG's Founder
DooG reporter | Valentino
Redazione & Staff
Un training on the travel per imparare sul campo un mestiere, a cura del fotoreporter Gabriele Orlini.

Immagini e Parole

La curiosità è cultura

Quando non riesce a farsi capire, i grandi occhi scuri di Michelle diventano ancora più espressivi. Diventano la sua voce, la voce di chi è nato muto.
Mario è la quiete in un mondo di velocità, è la pura lealtà nei rapporti in una società di arrivisti, è il saper vivere con dignità.
La lotta del popolo Mapuche per salvaguardare il Wallmapu – la terra, il cielo e i suoi newen – e la loro identità trova nelle donne un elemento di centralità.
Le donne africane sono tante mani che lavorano: sono la vera forza su cui può contare l'Africa. E sono le artefici di questa poesia fatta di argilla.

Sostieni un giornalismo indipendente

DooG Reporter | Stories to share

Tutti i diritti riservati ©2024