Nel 2017 abbiamo viaggiato nel sud della Thailandia, da Bangkok fino all’isola di Kho Phayam. Siamo andati alla ricerca dell’antico popolo dei Moken, gli ultimi nomadi del mare. Gli anziani hanno condiviso con noi una storia millenaria di cui sono gli unici custodi, con i bambini abbiamo giocato nel loro mare, ci hanno portato sulle loro barche, facendoci entrare nel loro mondo isolato in perfetta armonia con il ciclo degli eventi e della natura. Quest’anno, nel 2018, viaggeremo verso il nord della Thailandia, da Bangkok alle zone di Chiang Mai, situate ai bordi della giungla, tra templi, monaci e tribù ancestrali.
E poi su, fino a Mae Sot lungo il confine con il Myanmar, alla ricerca delle comunità tribali, dei cacciatori di serpenti e dei guardiani di elefanti. Ci immergeremo nell’antica arte marziale Muay Thai. Incontreremo i maestri della Sak Yant, l’antica arte del tatuaggio tailandese tra magia, credenza popolare e simbologia religiosa.
Thailandia Journey 2018 a cura del fotoreporter Gabriele Orlini con la collaborazione in loco di Fabio Polese, è un workshop immersivo per sole 4 persone, pensato e progettato per quei fotografi che vogliono accrescere la propria esperienza nella fotografia documentaria, nel fotogiornalismo, nella narrazione.
Durante il viaggio nel nord della Thailandia, fuori da ogni rotta turistica, ogni partecipante seguirà un argomento assegnato, entrerà a contatto diretto con comunità locali e vivrà in prima persona le situazioni e il quotidiano che poi andrà a documentare.
L’obiettivo principale del workshop è quello di acquisire i processi e le esperienze della fotografia documentaria in condizioni di vita “reale”, seguendo un assignment finalizzato a una pubblicazione fotogiornalistica e di reportage.
Un’opportunità unica per lavorare sul campo con tutte le difficoltà e le necessità di una vera commissione, dalla gestione dei contatti in loco al viaggio, alla produzione del materiale, ai tempi spesso molto stretti.A chiudere la giornata, ogni sera, ci saranno le sessioni di editing del lavoro svolto fino a quel momento. Ampio spazio sarà dedicato anche alla discussione e al confronto. Inoltre, verrà definito il programma del giorno successivo, comprese le eventuali modifiche al percorso di viaggio. La costante guida di Gabriele Orlini garantirà la giusta direzione nello sviluppo del proprio assignment e sarà un continuo supporto per ogni partecipante al lavoro sul campo.
Thailandia Journey 2018 ha inizio tra le acque del fiume Chao Phraya a Bangkok perché per comprendere un popolo è importare iniziare dalle sue radici, dalla città vecchia che ancora oggi vive il suo fiume su case di legno a palafitta. Dalla capitale Bangkok, con un volo aereo interno, viaggeremo verso nord, arrivando a Chiang Mai tra templi, monaci e tribù ancestrali. Ci immergeremo nell’antica arte marziale Muay Thai. Incontreremo i maestri della Sak Yant, l’antica arte del tatuaggio tailandese tra magia, credenza popolare e simbologia religiosa.
Vivremo un giorno e una notte con una comunità tribale di cacciatori di serpenti. Successivamente, con un pullman locale, viaggeremo verso Mae Sot, una cittadina lungo il confine con la Birmania nella provincia di Tak, conosciuta soprattutto come spartiacque per centinaia di migliaia di profughi e per i traffici (legali e non) di armi, droga e pietre preziose. Viva di giorno – con i suoi chiassosi mercatini pieni di colori e fortissimi odori – è deserta di notte. Qui visiteremo un orfanotrofio e una clinica che si occupa di dare una prospettiva di vita dopo le cure, una speranza per le etnie in fuga dall’ex regime di Rangoon. Dopo 9 giorni torneremo a Bangkok dove concluderemo il lavoro svolto.