In lingua khmer: Preăh Réachéanachâkr Kâmpŭchea (ព្រះរាជាណាចក្រ កម្ពុជា), ovvero la “Terra di Kâmpŭchea“, è conosciuta con il nome di Cambogia già nella prima metà del 1500 come riportano i diari di Antonio Pigafetta nella “Relazione del primo viaggio intorno al mondo” redatto durante la prima circumnavigazione del globo fatta insieme a Ferdinando Magellano.
Paese dell’Indocina orientale, la Cambogia è segnata dal fiume Mê Kông (Tonlé Thom o Grande Fiume) che giunge dal lontano Tibet e dal grande lago Tonlé Sap che è anche la principale risorsa per la pesca nel paese.
La Terra di Kâmpŭchea deve la sua regalità all’Impero Khmer che ci ha lasciato, oltre all’affascinante capitale Phnom Penh, alcuni tra i luoghi più unici al mondo quali, ad esempio, i Templi di Angkor.
La popolazione, in prevalenza animista, dedita al culto dei morti e degli antenati, segue il buddhismo Theravada. Questo, con il 96% degli abitanti che lo pratica, è considerato la religione di Stato. Nel paese risiede anche una piccola comunità musulmana, Cham (2%), mentre in alcune tribù delle montagne è diffuso il Cristianesimo.
È un workshop ma non lo è: si tratta di imparare un mestiere sul campo.
Cambogia 2019 è un vero e proprio training on the travel dove il fotoreporter Gabriele Orlini mette a fattor comune la propria esperienza come professionista per insegnare a chi vuole intraprendere questo mestiere alcune cose fondamentali. Un esempio: sapete dove si cambiano i soldi in Asia?
Cambodia 2019 è pensato per una squadra di massimo 4 persone.
Lavorare sul campo in modo immersivo e faticoso, sporcandosi mani e piedi, pensato e sviluppato per quei fotografi e reporter con la voglia di accrescere la propria esperienza, formazione e competenza nella fotografia documentaria, nel reportage, nel fotogiornalismo, nella narrazione.
A ogni partecipante verrà assegnato un argomento da sviluppare: un vero e proprio assignment da portare a casa. Dalla ricerca delle informazioni alla pianificazione del lavoro, alla realizzazione dello stesso. Lo scopo è acquisire i processi e le esperienze della fotografia documentaria in condizioni di vita reale. Poca teoria, quindi, ma molta molta esperienza. Perchè certe cose non si imparano se non provandole con qualcuno che già le sa.
Dalla capitale Phnom Penh, con una deviazione a Kompong Luong, passeremo la notte sul lago Tonlé Sap, cercando ospitalità tra la popolazione locale che vive in palafitte sulle acque del lago.
Alla fine della stagione monsonica che rende tutto più vero, camminando nella storia del paese e delle genti che lo abitano, nelle loro case, nei loro villaggi, fuori da ogni rotta turistica andremo in direzione est verso Kompong Chan, dove vive la più grande comunità musulmana del paese, tra le rovine del passato coloniale francese.
Sostando nei pressi di Kratie e dell’isola Kho Trong sul fiume Mekong, percorrendo immense risaie e piantagioni di canna da zucchero, giungeremo nelle dolci colline di Mondulkiri, la terra più selvaggia della Cambogia.
Consumeremo il nostro tempo con i fieri Bunong, popolo animista che ancora oggi vive il culto dei antenati, fino a varcare la giungla insieme agli elefanti, che qui hanno casa insieme i Mahot, loro guardiani.
Ogni partecipante, seguendo il proprio lavoro, entrerà a contatto diretto con le comunità locali e vivrà in prima persona le situazioni e il quotidiano che poi andrà a documentare. Non ci saranno sconti per nessuno: ognuno si dovrà mettere in gioco per portare a casa il risultato.
Un’opportunità unica per lavorare sul campo, con tutte le difficoltà e le necessità che ha un lavoro di reportage: dalla gestione dei contatti in loco, al viaggio, alla risoluzione degli imprevisti, alla produzione del materiale con tempi spesso molto stretti.
E quale migliore occasione per mettersi alla prova se non questa, con la sicurezza di avere a disposizione una guida che queste situazioni non solo le ha già vissute, ma è in grado di padroneggiarle e fornire utili suggerimenti per affrontarle anche quando sarete sul campo, da soli.
A chiudere la giornata, ogni sera – e a volte la notte – , ci saranno le sessioni di editing del lavoro svolto fino a quel momento, con ampio spazio dedicato alla discussione e al confronto. Inoltre, verrà definito il programma del giorno successivo, comprese le eventuali modifiche al percorso di viaggio.
La costante guida di Gabriele Orlini garantirà la giusta direzione nello sviluppo dei progetti e sarà un continuo supporto per ogni partecipante durante il lavoro sul campo.
Se volete un viaggio all inclusive o un workshop in cui vi si dice quanto siete bravi, beh, Cambogia 2019 non fa per voi. Qui creiamo persone consapevoli delle proprie capacità, futuri professionisti che sanno tirare fuori risorse inimmaginabili ma che sanno anche quando è il momento di farsi da parte. Non super eroi ma testimoni di storie.