Raccontare storie quando sembra non accadere nulla è una delle caratteristiche del fotoreporter ed è anche quel tratto professionale che lo distingue da chi fa semplicemente una bella foto

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Zanzibar Unfolded

Reportage & Documentary Training Camp

Dal 2 Novembre 2021
 al 12 Novembre 2021

A cura di Gabriele Orlini

RACCONTIAMO IL CAMBIAMENTO​

A Zanzibar racconteremo la parte meno conosciuta di uno dei più noti paradisi turistici al mondo. Andremo a documentare come gli abitanti di Unguja, la più grande e popolata isola dell’arcipelago, stanno reagendo alle sfide che la modernità porta con sé. Il cambiamento climatico e l’inquinamento da plastica stanno modificando non solo l’ambiente ma anche l’economia locale. L’aumento della temperatura dell’oceano Indiano, per esempio, sta portando a un rapido declino di una delle fonti primarie per la sussistenza delle donne dell’isola: la raccolta delle alghe. E ancora, nonostante il bando alla plastica usa e getta voluto nel 2019 dal governo della Tanzania, l’inquinamento rimane una questione aperta.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che andremo a documentare per capire come le comunità locali stanno rispondendo a un cambiamento globale ormai inevitabile. E lo faremo narrando le storie di queste persone, storie di adattamento e di sopravvivenza in grado di ispirare e far riflettere.

zanzibar beach
©Gabriele Orlini

Vuoi venire con noi a raccontare il cambiamento?

Spiagge bianche come le vele triangolari delle dhow – le tipiche imbarcazioni locali –, acque turchesi che si tingono di rosso al tramonto, bungalow in mezzo al mare, distese di mangrovie. Zanzibar nell’immaginario comune appare proprio così: un paradiso per gli occhi dove passare qualche giorno in pieno relax.

MA PERCHÈ, quindi, FARE UN TRAINING CAMP DI REPORTAGE E DOCUMENTAZIONE PROPRIO QUI, in questo luogo di relax ?

La risposta è semplice: questa è solo una parte di Zanzibar, la più facile da vedere, la più nota. Raccontare storie quando sembra non accadere nulla è una delle caratteristiche del fotoreporter ed è anche quel tratto professionale che lo distingue da chi fa semplicemente una bella foto. Conoscere la tecnica fotografica (utilizzo della propria macchina compreso) è un requisito fondamentale tanto quanto essere persone informate e curiose che hanno voglia di scoprire cosa c’è sotto la superficie di un incontro.

UNGUJA – questo è il nome dell’isola che siamo soliti chiamare Zanzibar – è un luogo più complesso di quello che si crede. L’industria del turismo è la principale fonte di sussistenza economica per i suoi abitanti, ma non l’unica. Ci sono anche la produzione di spezie – in particolare chiodi di garofano –, la pesca e la raccolta di alghe. Ma il riscaldamento dell’oceano, lo sfruttamento ittico, il cambiamento climatico e l’inquinamento stanno mettendo a dura prova queste fragili economie, creando profondi cambiamenti nella società.

Un training camp immersivo, per soddisfare un assignment di reportage

ZANZIBAR UNFOLDED è un’occasione per imparare a raccontare le storie del mondo.
Sotto l’esperta guida del fotoreporter Gabriele Orlini, i partecipanti – max 5 – verranno messi a lavorare sul campo fin dal primo giorno. A ognuno sarà assegnato un argomento da portare avanti come fosse un vero e proprio assignment: alcuni dei reportage realizzati, infatti, saranno poi pubblicati su DooG Reporter e proposti a redazioni estere. 

Zanzibar Unfolded è un Training Camp immersivo, basato sull’idea del learning by doing, e pensato appositamente per quei fotografi e reporter che hanno voglia di accrescere la propria esperienza, formazione e competenza nella fotografia documentaria, nel reportage, nel fotogiornalismo, nella narrazione. Un’opportunità da non perdere per provare a lavorare sul campo, con tutte le difficoltà e le necessità che un assingment richiede: dalla preparazione pre-partenza alla gestione dei contatti in loco, dalla risoluzione degli imprevisti alla produzione del materiale finale.

Durante il Camp non ci saranno orari: si lavorerà di giorno, di notte, quando serve. Quotidianamente sessioni individuali si alterneranno a momenti di confronto: il materiale realizzato sarà esaminato insieme per capirne i punti critici e, di volta in volta, individuare quali possono essere i passi necessari per sviluppare il proprio metodo di narrazione.

A chi è rivolto ? a chi sa trattenere il respiro

Zanzibar Unfolded è pensato per un target preciso: se si vuole un viaggio fotografico all-inclusive, oppure un workshop rilassante questa non è l’occasione giusta. Qui ognuno è responsabile per se stesso e il lavoro sarà tanto: Gabriele Orlini è uno che pretende il massimo da ogni partecipante – e lui stesso dà il duecento per cento come mentore – e a noi piace proprio per questo.

Con ogni partecipante viene programmata una traccia/argomento utile nel produrre un proprio progetto o servizio secondo la modalità di narrazione che più gli si addice: fotogiornalismo, reportage, narrazione, fino ad approcci più personali, ma sempre tenendo conto anche delle eventuali esigenze editoriali o di redazione. 

Il partecipante ideale è quel FOTOGRAFO, VIDEOMAKER, SCRITTORE, REPORTER che si non ferma alla superficie delle cose ma vuole mettersi in gioco, toccare con mano e comprendere con la testa i fatti e le storie che andrà a raccontare.
Il Training Camp “Zanzibar Unfolded” è adatto anche a chi vuole imparare le basi per raccontare le storie del mondo attraverso il video, un mezzo sempre più richiesto anche ai fotoreporter. Costruzione dell’inquadratura, metriche di narrazione specifiche per il video e montaggio saranno tra gli argomenti trattati durante il training camp.

Zanzibar Unfolded
©Alida Vanni

Il campo base sarà a Jambiani, un insieme di case di pescatori sulla costa sudorientale di Unguja. È un luogo spettacolare: chilometri di sabbia bianca che si affacciano direttamente sull’oceano di color turchese. Qui si può assistere al fenomeno delle maree in grado di dare al paesaggio una forma diversa ogni volta che il mare sale e poi si ritira. Da qui andremo alla scoperta dei diversi aspetti di una società in crescita per capire e raccontare, tra le altre cose, come sta cambiano a causa dei cambiamenti climatici la raccolta delle alghe che le donne fanno da decenni su queste spiagge oppure com’è la pesca tradizione con le dhow. E ancora: cosa si sta facendo a livello locale per ridurre l’inquinamento da plastiche e come una comunità si adatta al cambiamento. 

Zanzibar Unfolded è una buona occasione per mettersi alla prova sul campo, in un contesto ‘protetto’ grazie alla grande esperienza di Gabriele Orlini. Ma è anche un’occasione per capire se è davvero la strada che fa per te.
Per noi questo è il mestiere più bello del mondo ma andando oltre a quell’idea ‘romantica’ che conquista facilmente, per fare il fotoreporter ci vuole fatica, sudore, impegno, studio e umiltà. E se non lo si prova sul campo, difficilmente lo si capisce fino in fondo.

Zanzibar Unfolded

Tra le palme, per lavorare in armonia

Alloggeremo nella Villa tra le Palme, una casa privata a nostra completa disposizione. La casa sorge ai piedi di un rilassante palmeto di cocco a pochi minuti dal villaggio di Jambiani e ad una delle più suggestive spiagge di Zanzibar.

La casa dispone di tutti i confort compreso il WiFi e una cassaforte; una comoda e attrezzata cucina trova spazio nel contesto di un grande open space, tre camere da letto, due bagni, una ampia veranda che si affaccia sul giardino esterno e che conta anche un grande gazebo…ottimo per le sessioni di lavoro alla sera o al mattino presto.

Tanzania
Jambiani, Tanzania
DooG's Founder
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