Mi preparavo a partire da solo per la prima volta nella mia vita (...), e non ero sicuro che sarei tornato a casa. Sulle rive del Gange la vita e la morte mi hanno travolto i sensi, e in quel momento ho capito che non avrei amato solo l'India, ma anche la mia stessa esistenza (Matt Phillips)

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Varanasi, la splendente

Masterclass in Reportage

a cura di Gabriele Orlini

Una storia persa nei millenni

Per quasi due secoli gli inglesi ne hanno storpiato il nome in Benares perché – si dice – incapaci di pronunciarlo correttamente. Ma da sempre, il nome della città sacra dove tutto ha origine e a cui tutto ritorna è Varanasi, nello stato del Uttar Pradesh, nel nord dell’India.

Raccolta tra due affluenti della Madre Ganga, Varuna a nord e Asi a sud, Varanasi – o Kashi, come la chiamano gli induisti in onore del popolo ariano che nel 1200 a.C. si stabilì sulle rive del grande fiume – è il luogo dove gli indù si ricongiungono al divino. Dove tutti i peccati del karma vengono espiati. Dove si aprono le porte del Moksha (il ciclo infinito della reincarnazione) che obbliga a rinascere nell’illusione terrena.

Conoscere i colori e gli odori di questa città è come entrare nelle stanze segrete di questa religione, che è il senso supremo di questo popolo

Varanasi è la terra degli Dei ove non c’è alcuna differenza tra sacro e profano perché qui tutto è sacro. Dalle strade della città vecchia ai viottoli che portano ai ghat; dagli odori forti al rito della morte che altro non è che trasformazione; dalle coloratissime saree stese ad asciugare sulle mura del Dhobi Ghat alle ceneri che raggiungo le acque del grande fiume sacro. Varanasi è la città che ogni induista almeno una volta nella vita deve calpestare. È la città dove ogni induista aspira a morire.

Varanasi non è un luogo comune, non è un sentito dire

Nell’immaginario occidentale Varanasi è là molto prima di averla realmente compresa. Ma la città sacra va conosciuta, va calpestata, vista nei suoi colori, respirata nei suoi odori. E riuscire a farlo significa entrare nei meandri di questa religione che è il senso stesso d’esistenza di questo popolo.

Conoscerla significa abbandonare il bagaglio stereotipato che portiamo con noi: le fotografie fugaci e inutili dei ghat, delle pire funerarie, delle abluzioni dei pellegrini nel Gange. Per conoscerla non è sufficiente l’immaginazione che molte volte cela la pochezza di spirito. Per raccontare Varanasi bisogna viverla, esserci, perdersi nelle piccole e sporche strade, sentirla. Nella sua infinita tristezza e povertà, Varanasi, è quell’esperienza profonda che ci spoglia; quell’esperienza che ci mette di fronte al diverso. Per gli induisti è la città del mito degli dei e della felicità. Il luogo sacro dove tutto ha origine e a cui tutto ritorna. E mentre la massa chiassosa di turisti cercano di strapparne il significato facendola a brandelli a colpi di preconcetti e giudizi, i viaggiatori la lasciano entrare liberamente dentro se stessi per uscirne diversi, cambiati, con qualcosa in più.
Perché dopo Varanasi nulla più rimane uguale.

Nella città di Shiva tutto è nudo e nulla viene nascosto. Un ciclo infinito tra la vita e morte, tra ricchezza e povertà, tra costruzione e distruzione. Palpabile sulla pelle ancor prima che negli occhi, la morte stessa assume forme spettacolari, teatrali. E nonostante le carni bruciate e i crani sfondati, anche nelle ceneri che si disperdono nelle acque della madre Ganga si percepisce ancora una volta la forza della vita.
La Vita dell’ultimo viaggio verso gli dei.

India | ©Gabriele Orlini, 2011
India | ©Gabriele Orlini, 2011

Il Gange è il fiume dell’India (…)
Un simbolo dell’eterna cultura e civiltà indiana, che sempre cambia e sempre scorre, eppure rimane sempre la stessa

Un’esperienza immersiva nella città vecchia

Per un gruppo di massimo 5 persone, nello stato del Uttar Pradesh, India del Nord, è un workshop residenziale, un lavorare sul campo in modo immersivo e faticoso, sporcandosi mani e piedi, pensato e sviluppato per quei fotografi e reporter con la voglia di accrescere la propria esperienza, formazione e competenza nella fotografia documentaria, nel reportage, nel fotogiornalismo,  nella narrazione.

Con ogni partecipante verrà ragionato e preparato uno o più argomenti da sviluppare: un vero e proprio assignment da portare a casa. Dalla ricerca delle informazioni alla pianificazione del lavoro, alla realizzazione del reportage.

Lo scopo è acquisire i processi e le esperienze della fotografia documentaria in condizioni di vita reale. Poca teoria, quindi, ma molta pratica per fare esperienza

Il lavoro sul campo a Varanasi

Ogni partecipante, seguendo il proprio lavoro, entrerà in contatto diretto con le persone, la comunità locale, e vivrà in prima persona le situazioni e il quotidiano che poi andrà a documentare. Non ci saranno sconti per nessuno: ognuno si dovrà mettere in gioco per portare a casa il risultato.
Un’opportunità unica per lavorare sul campo, con tutte le difficoltà e le necessità che un lavoro di reportage richiede: dalla gestione dei contatti in loco, al viaggio, alla risoluzione degli imprevisti, alla produzione del materiale finale.

E quale migliore occasione per mettersi alla prova se non questa, con la sicurezza di avere a disposizione una guida che queste situazioni non solo le ha già vissute, ma è in grado di padroneggiarle e fornire utili suggerimenti per affrontarle anche quando sarete sul campo, da soli.

A chiudere la giornata, ogni sera – e a volte la notte – , ci saranno le sessioni di editing del lavoro svolto fino a quel momento, con ampio spazio dedicato alla discussione e al confronto. La costante guida di Gabriele Orlini garantirà la giusta direzione nello sviluppo dei progetti e sarà un continuo supporto per ogni partecipante durante il lavoro sul campo.

Se cerchi un viaggio all inclusive o un workshop rilassante, questa non è l’occasione giusta. Qui vogliamo persone consapevoli delle proprie capacità, o futuri professionisti che sanno tirare fuori risorse inimmaginabili, ma che sanno anche quando è il momento di farsi da parte. Non super eroi ma testimoni di storie.

India | ©Gabriele Orlini
India | ©Gabriele Orlini, 2011

India
Varanasi, Uttar Pradesh, India
DooG's Founder
2019_Gabriele_Profile
Italia
Documentary Photoreporter

Pronto a candidarti?

Durata: 10 giorni (9 notti)
Disponibilità: Max 3 persone
Difficoltà: Impegnativo
  • Preparazione del reportage pre-partenza
  • Pernotto in hotel in camera doppia
  • 10 giorni di workshop con Gabriele Orlini
  • Assicurazione sanitaria di base
  • Edit dei lavori realizzati
  •  
  • Volo a/r Italia-Varanasi
  • Trasporti interni
  • Visa: visto consolare d’ingresso
  • Cibi e bevande
  • Quanto non specificato ne “la quota comprende”

Oggetto: proposta per Varanasi, la splendente

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