Le rivolte inestirpabili, parole di Erri De Luca e fotografie di Danilo De Marco, – edito da Forum editrice universitaria udinese – è un libretto piccino che sta comodamente in una mano. Quando si inizia a leggerlo, però, diventa denso come la pancia rosea di un cucciolo, dove tutto sta racchiuso in un perfetto equilibrio.
Passare di pagina in pagina è un pugno allo stomaco. È un intreccio di parole e fotografie che non te le mandano a dire e pretendono di essere guardate negli occhi. Così tanto che, quegli occhi, non si riesce a staccarli se non alla fine. E solo perché non ci sono più pagine.
Parla di un “mondo che non ha più esordi, né giganti”. Un mondo che “cerca di indovinare quale morbo, tra i tanti apparecchiati, lo decimerà.”
E a farlo sono loro due, “due disabili nell’epoca degli spaventati dagli spaventapasseri, i fantocci di paglia che raccomandano di tapparsi in casa e aizzano l’insicurezza privata. (…) Disabili nell’epoca che spera nelle lotterie, non nelle lotte.”
Le rivolte inestirpabili è un libro per chi vuole ascoltare, lottare e poi raccontare.