Alla fine delle due grandi guerre del secolo scorso, i paesi europei hanno dato vita a una collaborazione basata sulla pace e sulla condivisione di valori fondamentali per i propri cittadini. Tra questi: “il rispetto dei diritti individuali e di inclusione, in tema di giustizia, rispetto delle culture, delle lingue, e con un impegno comune nel rendere la vita delle persone in nome della pace”.
A seguito del trattato di Maastricht del 1992, in cui vennero sanciti i Tre Pilastri Fondamentali dell’allora Comunità Europea, uno dei molti punti di condivisione dei valori comunitari riguardava la libera circolazione tra gli Stati Membri e una politica condivisa per la gestione dell’immigrazione da paesi comunitari ed extracomunitari.
Nel 2007 il Trattato di Lisbona abolisce i cosidetti “Tre Pilastri” e redistribuisce le competenze all’interno degli Stati Membri rafforzando, ancora una volta, il principio democratico dell’Europa e la tutela dei diritti fondamentali per i suoi cittadini. Nasce così l’Unione Europea.
Nel 2012 l’Unione Europea viene insignita del Premio Nobel per la Pace. Nella motivazione del premio si legge: “Per oltre sei decenni ha contribuito all’avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa”.
The Europe Around – dove nasce e perché
Sono passati poco più di 70 anni dai primi accordi tra stati europei per una politica di ugualianza, diritto individuale e salvaguardia della vita e delle culture dei popoli.
- Cosa rimane, oggi, di quei valori fondamentali?
- Com’è cambiata la cultura europea con l’avvento e la gestione delle immigrazioni degli ultimi decenni?
- Che significato ha “sentirsi europei” oggi?
- Cosa “È” dell’Europa oggi?
Attraverso un lavoro sul campo, tra le strade, nelle piazze, in mezzo alla gente del luogo, Europe Around vuole provare a trovare delle risposte a queste domande. E lo vuole fare cominciando da alcune grandi città europee che devono la loro storia, o la loro natura, alla capacità multi-etnica della propria società.
Marsiglia, Barcellona, Lisbona, Rotterdam, Berlino.
E poi Dublino, Budapest, Vienna, Lubiana, Bucarest, Atene… Un grande cerchio per conoscere e provare a capire.
Per il viaggiatore che vi giunge dal mare, Lisbona sorge come una bella visione da sogno, stagliata contro un cielo azzurro splendente che il sole allieta con il suo oro. E le cupole, i monumenti, i vecchi castelli si stagliano sopra il turbinio di case, come araldi lontani di questo luogo delizioso, di questa regione fortunata.
– Fernando Pessoa
#3 Lisbona – Il lavoro sul campo
La terza tappa di The Europe Around è Lisbona, in Portogallo. Qui lavoreremo sul campo in modo immersivo, andando nelle strade, tra la gente, per entrare in contatto con le storie che le persone si portano addosso. E sarà nostro compito – a tratti faticoso, lasciando che la testa resti attiva anche di notte – “tirarle fuori” e “riportarle a casa“.
COME FARE?
– Con un progetto di reportage o di narrazione in fotografia.
– Ma anche con un testo coerente e pubblicabile.
LISBONA: la più occidentale delle capitali europee, l’unica che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Nell’immaginario collettivo è la Città della Malinconia – la saudade -, ma è anche ricca di storie antiche e racconti misteriosi; quelli portati dai marinai giunti da navi di tutto il mondo e che sembrano ancor più vivi e radicati, come le sue case arroccate. E nei suoi vecchi vicoli attraversati dal tipico tram giallo.
È la città da dove Vasco De Gama partì alla scoperta delle Indie, ed è il luogo dove a ogni tramonto, l’intensa luce gialla ha narrato nei secoli i versi di Pessoa.
A ogni partecipante verrà assegnato un argomento da sviluppare: un vero e proprio assignment da portare a casa (senza scuse). Entrerà così in contatto direttamente con le comunità locali, e vivrà in prima persona le situazioni che poi andrà a documentare.
A chiudere la giornata ogni sera – e a volte anche durante la notte – ci saranno le sessioni di editing del lavoro svolto fino a quel momento, con ampio spazio dedicato alla discussione e al confronto.
La costante guida di Gabriele Orlini garantirà la giusta direzione nello sviluppo dei progetti e sarà un continuo supporto per ogni partecipante durante il lavoro sul campo.
A chi è rivolto il workshop
Il partecipante ideale è quella persona – fotografo, videomaker, scrittore, reporter – che non si ferma alla superficie delle cose ma si mette in gioco per toccare con mano e comprendere con la testa i fatti e le storie che andrà a raccontare.
Con The Europe Around si vuole documentare uno spaccato dell’Europa. Per questo motivo il workshop è pensato e costruito per quelle persone che hanno voglia di accrescere la propria esperienza, formazione e competenza nella fotografia documentaria, nel reportage, nel fotogiornalismo, e nella narrazione.
Un’opportunità, quindi, per mettersi alla prova – con tutte le difficoltà e le necessità che un lavoro di questo genere richiede. Un’occasione per sperimentare questa vita con la sicurezza di avere a propria disposizione un photoreporter che queste situazioni non solo le ha già vissute, ma è in grado di padroneggiarle e fornire utili suggerimenti per affrontarle anche quando si è sul campo da soli.
È un workshop ma non lo è. Pensato per una squadra di massimo 4 persone è un’occasione per imparare un mestiere sul campo, proprio come si faceva una volta andando a bottega.
NON È UNA VACANZA ALL INCLUSIVE o un workshop in cui vi si dice quanto siete bravi.
Qui vogliamo che le persone diventino consapevoli delle proprie capacità, magari anche futuri professionisti, in grado di tirare fuori risorse inimmaginabili ma capaci anche di capire quando è il momento di farsi da parte. Non supereroi, quindi, ma testimoni di storie nel rispetto di chi queste storie le ha vissute e le racconta.
DA SAPERE !!
- È possibile partecipare a più tappe di The Europe Around… parliamone insieme!
- NEWSROOM
I lavori realizzati all’interno di The Europe Around ed in linea con i requisiti di qualità fotografica e narrazione, in accordo con l’autore, saranno valutati per una presenza sui canali di DooG Reporter e/o sottoposti ad altre redazioni o editori per una pubblicazione.
- L’invio del modulo NON È IMPEGNATIVO e vale come proposta di partecipazione.
- I candidati saranno contattati entro 24h per fissare una video call.