L’oro in Burkina Faso è la nuova evanescente speranza per i giovani che emigrano dai villaggi in cerca di un futuro.
In Burkina Faso, letteralmente La Terra degli uomini integri, il 50% della popolazione ha un’età al di sotto dei 14 anni. L’estrazione artigianale dell’oro iniziò già alla fine degli anni ’80, quando le popolazioni rurali locali cominciarono a cercare i depositi d’oro per sopravvivere. Oggi, questa attività continua ancora ma a differenza degli inizi ora si svolge su larga scala.
Ogni mattina decine e decine di persone, tra cui donne e bambini, lavorano intorno all’area della miniera. I giovani che lasciavano i villaggi per coltivare cotone, arachidi, sorgo e riso, hanno iniziato a emigrare per questo nuovo tipo di attività. I minatori si calano nei pozzi con argani alimentati a mano fino a una profondità di oltre 100 metri. Dalla superficie, lungo l’area del foro, una busta di plastica fa da cono e permette loro di respirare sotto terra tramite un ventilatore.
I rischi di estrarre l’oro in Burkina Faso
Dispositivi di sicurezza e protezione sono purtroppo ancora sconosciuti. Il lavoro è pericoloso e i minatori non hanno nessun tipo di equipaggiamento adatto a calarsi nel terreno con sicurezza. Inoltre, i pozzi sono fragili e le pareti collassano facilmente. Fuori dalle miniere non passano inosservati i minatori che dormono per terra. Sono ovunque e i loro corpi sono coperti di polvere per essere stati sotto terra dalle 8 alle 12 ore consecutive.
Il guadagno di una giornata non è mai sicuro perché tutto dipende dalla bontà della pietra estratta. Se è buona si può arrivare a racimolare poco più di un euro al giorno. Se non lo è, l’importo cala drasticamente.
Lo scopo di tutti questo? Uno solo: trovare il metallo giallo e sperare che oggi sia il giorno della buona fortuna, così da avere qualche soldo per mangiare e un giorno in più da vivere.