L’Orto Allegria è un laboratorio didattico per persone con disabilità o con problematiche sociali. L’idea dell’Orto nasce dalla profonda convinzione di Nicolò Bongiorno che la natura possa essere un potente strumento di cura e di inclusione sociale. Ispirato dall’impegno del padre, Mike Bongiorno, a favore delle persone più fragili, Nicolò ha ideato questo progetto innovativo, coadiuvato dall’agro-tecnico Paolo Montanari, che unisce la cura della natura alla cura di sé e degli altri.
Da un anno ho iniziato a raccontare fotograficamente questa realtà, e ho constatato che l’Orto è un luogo speciale, un rifugio di serenità e di gioia. Quando arrivo con la mia macchina fotografica, Valentyn, Samuele e Marco mi accolgono con un’ondata di entusiasmo. Sono felici di mostrarmi i loro progressi, di raccontarmi le loro scoperte, di condividere le loro esperienze.
C’è sempre un’aria di festa nell’orto. I ragazzi si prendono in giro, scherzano, si sfidano in giochi come “a chi raccoglie più pomodori o zucchine”. Allo stesso tempo, però, sono molto seri e concentrati nel loro lavoro. Sanno che questa esperienza è importante, che li aiuta a crescere, a imparare, a sentirsi parte di una comunità.




Mi piace fotografare i loro sorrisi, le loro espressioni di stupore, i loro occhi, i loro sguardi.
Cerco di catturare la loro energia, la loro vitalità, la loro voglia di fare.
E poi ci sono gli educatori, come Oscar, Giuseppe, Giancarlo, Erika, Anna e Manuela, figure fondamentali che li sostengono, li incoraggiano, li aiutano a superare le difficoltà. Sono persone che sanno creare un clima di armonia e di positività, capaci di trasmettere ai ragazzi la passione per la natura e per il lavoro manuale. È un ambiente sano, quello dell’Orto, dove ci si sente accettati e valorizzati, dove si impara a collaborare e a rispettare gli altri.
A volte mi capita di scattare una foto mentre Lorenzo sta zappando la terra con un sorriso radioso, oppure mentre Davide tocca la terra a mani nude. Sono momenti di pura felicità, di connessione con la natura e con l’ambiente che li circonda. E poi ci sono le risate, tante risate. Ridono mentre lavorano, mentre si riposano durante la pausa caffè e il loro buonumore è contagioso. Mara, Elena ed Erica grazie al loro carattere più estroverso si occupano di accogliere i clienti nel piccolo negozio dell’orto.
L’Orto è anche un luogo di inclusione, dove persone con diverse abilità e provenienze si incontrano e si conoscono. È un’occasione per superare le barriere, per abbattere i pregiudizi, per costruire ponti di amicizia e di solidarietà.
Quando torno a casa con le foto, mi sento arricchito da questa esperienza.
Ho visto la bellezza della semplicità, la gioia di stare insieme, la forza della natura.
E ho capito che l’orto non è solo un luogo dove si coltivano le piante, ma anche un luogo dove si coltiva l’anima.
