Che cosa è rimasto della malinconica e romantica Buenos Aires di Luis Borges?
Secondo le cronache dobbiamo allo scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges (1899-1986), ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo, l’origine del detto più popolare in Latino America: “los argentinos descendemos de los barcos” – gli argentini discendono dalle navi – proprio per sottolineare come il secondo stato più grande del Sud America sia oggi (e già alla fine del 1800) un paese dove il 97% della popolazione si è formata dai grandi flussi di migranti che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sono sbarcati, provenienti dall’Europa: spagnoli e italiani in testa.
“I Messicani dagli Aztechi, i Peruviani dagli Incas, gli Argentini dalle navi…..”, semplificando, è questo il sentimento comune tra le popolazioni nel Latino America, dove l’Argentina presenta solo il 4,5% di meticci e un misero 0,5% costituisce la popolazione India, ancora oggi presente in alcune regioni del Nord e molto meno nella sconfinata Patagonia. Ma prima ancora dei grandi flussi migratori dall’Europa non vanno dimenticate le navi degli schiavi provenienti dall’Africa e dalle rotte del centro America.
La schiavitù, in Argentina, venne abolita nel 1812, ma l’ormai forte presenza degli afrodiscendenti sul territorio contribuì a una prima riduzione delle popolazioni autoctone, e portò il governo ad attuare un processo di blanqueamiento, sancito anche da un articolo nella prima Costituzione del 1853, promulgata nell’Unità Nazionale a seguito dell’indipendenza spagnola del 1816 a Tucumàn e della cacciata degli spagnoli dalle Ande da parte del generale Josè de San Martin.
La grande e preponderante componente dell’immigrazione rimane un qualcosa di “costitutivo”, di atavico, nell’essenza culturale del paese, molto probabilmente anche a causa dei pochi e deboli legami con le civiltà precolombiane. Anche per tale ragione, molti degli immigrati europei che, a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento si integrarono nel paese mantenendo però quasi inalterati gli usi e costumi delle proprie origini – e tra queste l’Italia – è quello che sicuramente ha messo le sue radici in modo più evidente e profondo.
Ma qual è l’Identità Argentina oggi?
Un paese dove poco meno del 60% della popolazione ha origini italiane, ma in cui, allo stesso tempo, si è vista sempre più pressante l’immigrazione dagli altri paese del Latino America. Una paese che ancora oggi lotta per riconquistare con orgoglio e determinazione il diritto alla memoria.
In quei giorni scomparivano cose che fino ad allora erano sempre naturalmente esistite, come parte indiscutibile della vita